Il mantenimento dei figli da parte dei genitori è uno degli argomenti più discussi in ambito giuridico. Sebbene sia pacifico che i genitori siano obbligati a mantenere i figli fino al raggiungimento dell’autosufficienza economica, indipendentemente dalla maggiore età, è essenziale valutare l’impegno effettivo dei figli nel costruire il proprio futuro professionale ed economico. In questo contesto, l’inerzia o la mancanza di dedizione non può giustificare il prolungamento indefinito dell’obbligo di mantenimento.
Mantenimento dei Figli: Il Ruolo della Corte di Cassazione
Un importante contributo giuridico su questo tema è stato offerto dalla Corte di Cassazione con la Sentenza n. 12123 del 6 maggio 2024. La Cassazione ha ribadito che, in caso di genitori divorziati, l’obbligo di mantenimento verso un figlio che abbia superato la maggiore età non può essere indefinito. Questo vale anche se il figlio ha ottenuto un titolo di studio o una qualifica professionale, ma non ha trovato un’occupazione stabile e remunerativa sufficiente per garantirgli l’autosufficienza economica.
Quando Termina l’Obbligo di Mantenimento?
Secondo la Cassazione, l’obbligo di mantenimento non può trasformarsi in una rendita perpetua a favore di un figlio maggiorenne che, pur avendone le possibilità, non si impegna attivamente nel cercare un’occupazione. Se il figlio è in grado di inserirsi nel mercato del lavoro ma non lo fa per scelta o per mancanza di iniziativa, il dovere dei genitori di sostenerlo economicamente viene meno.
La Responsabilità del Figlio Maggiorenne
La Corte ha sottolineato come il contesto sociale attuale offra diversi strumenti di supporto al reddito per coloro che si trovano in difficoltà economica. Tra questi vi sono il reddito di cittadinanza e altri sussidi sociali, a cui il figlio dovrebbe rivolgersi per coprire le proprie necessità. Questo principio evita che il figlio si adagi sulle spalle dei genitori, beneficiando di un mantenimento senza dimostrare un reale impegno nella ricerca di stabilità lavorativa.
Obbligo di Mantenimento e Costituzione Italiana
L’obbligo di mantenimento da parte dei genitori non deve essere visto come un privilegio, ma come un supporto temporaneo fino al raggiungimento dell’indipendenza economica. Tale principio è in linea con quanto stabilito dall’articolo 30 della Costituzione Italiana, che impone ai genitori di mantenere i figli fino a quando questi non siano economicamente autosufficienti, a condizione che dimostrino diligenza e impegno.
Il Confine tra Mantenimento e Obbligo Alimentare
È fondamentale distinguere l’obbligo di mantenimento da quello alimentare. Quest’ultimo interviene esclusivamente in caso di necessità vitale, coprendo esigenze essenziali, e non va confuso con il mantenimento che ha una natura più temporanea e ampia. In questo senso, il figlio che non riesce a garantirsi un reddito sufficiente dovrebbe far ricorso agli strumenti di protezione sociale anziché dipendere indefinitamente dai genitori.
Conclusioni: Un Equilibrio tra Doveri e Responsabilità
La giurisprudenza italiana invita a una visione equilibrata dell’obbligo di mantenimento, distinguendo tra i figli che, nonostante gli sforzi, non riescono a provvedere alle proprie necessità e quelli che non cercano attivamente di ottenere l’indipendenza economica. Questo approccio garantisce che l’obbligo di mantenimento non diventi una soluzione permanente, ma un sostegno volto a favorire l’inserimento del figlio nel mondo del lavoro.